Pieve dei Santi Pietro e Paolo

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Sorge a circa un chilometro dal centro storico, sulla sommità di una collina che domina la bassa valle del Metauro. L’edificio primitivo venne forse costruito in età tardo antica in sostituzione di un tempio pagano. Lo testimonierebbe una lapide datata al 49 DC e rinvenuta nei tempi passati nei pressi della Pieve.

La Pieve vista da Cartoceto.

La Pieve vista da Cartoceto. Foto di © Andrea Contenti

Il termine pieve deriva dal latino plebs (plebe, popolo) e indicava originariamente la “comunità dei battezzati”; poi si usò per indicare sia la comunità che il luogo dove essa si riuniva; infine andò ad indicare il territorio sul quale la comunità era stanziata. La pieve divenne dunque la struttura ecclesiastica dell’Alto Medioevo, sostituita solo più tardi dalla parrocchia, sorta a partire dal 1000.
La pieve era il centro di raccolta delle popolazioni circostanti, per celebrare le feste liturgiche, e luogo di incontro per le normali interazioni sociali. A riprova di ciò basti ricordare che, fino a tutto il secolo XVIII, per trattare le questioni comuni di maggiore importanza i rappresentanti della Comunità del Contado di Fano di qua dal Metauro si adunavano in assemblea generale presso la chiesa della Pieve di Cartoceto.
Essa rimase la chiesa parrocchiale di Cartoceto fino al 1573, quando venne istituita la nuova parrocchia nel borgo. Nel XVII secolo fu ceduta ai frati minori osservanti che trasformarono la chiesa e costruirono a fianco il loro convento. Il campanile risale al 1726. Nel 1861 il convento fu abbattuto per ampliare l’adiacente cimitero.

pieveIl suggestivo portico a cinque arcate sostenute da pilastri ci introduce all’interno dell’edificio dalle caratteristiche neoclassiche dove si conservano cinque paliotti d’altare in scagliola dei primi decenni del XVIII secolo. Nel primo altare di destra, si trova un notevole affresco del 1477 raffigurante la Crocifissione sotto il quale recenti restauri hanno portato alla luce un precedente affresco, forse del XIV secolo, raffigurante lo stesso tema. La controfacciata, sulla balustra lignea decorata con una teoria di santi, è dominata dall’organo costruito nel 1682 da Romano Speranza. Il coro ligneo, in radica di noce e ornato con colonnette tortili, è opera dell’intagliatore Ottaviano Marchegiani di Fossombrone (XVIII secolo).

FONTI
– P. Bellini, Cartoceto del contado di Fano,
ristampa riveduta e corretta, 1997, Roma
– G. Volpe, Cartoceto,
prima stampa, 2008, Comune di Cartoceto