Collegiata di Santa Maria della Misericordia

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La Collegiata di Santa Maria della Misericordia sorge sul luogo in cui, nel 1350, venne eretta la Rocca di Cartoceto (su iniziativa di Galeotto Malatesta), andata poi in rovina dopo il terremoto dell’estate 1572. L’attuale struttura fu eretta nel 1831 e completata nel 1840 su progetto degli architetti fanesi Cesare e Giuseppe Selvelli, in sostituzione di una precedente chiesa di origine quattrocentesca situata nei pressi dell’attuale Piazza Garibaldi.

collegiata01La nuova chiesa venne costruita in un luogo chiamato Croce della Rocca o Maltari, ossia l’attuale Piazza XX settembre, posta in posizione più eminente e distante dal sito precedente di circa cento metri. La scelta del luogo fu dovuta al fatto che la nuova chiesa avrebbe dato maggior lustro al paese dal momento che il numero più consistente di abitanti si trovava nelle immediate vicinanze.

Entrati nella chiesa, si può notare sul lato sinistro un antico simulacro in legno dipinto rappresentante la Santa Casa di Loreto, che veniva portato in processione per antica e radicata devozione alla Madonna. Annesso alla chiesa (lato sinistro) sorge il Santuario della Madonna delle Grazie, edificato nel 1886; in esso si conserva la venerata immagine della Madonna con bambino, dipinta a fresco nel tardo Trecento da un autore rimasto ignoto. La venerazione dell’immagine, in seguito a presunti eventi miracolosi, risale al 1500; originariamente si trovava in una edicola all’entrata del paese, dove attualmente sorge il Monumento ai Caduti. Nel 1877 fu portata in chiesa e collocata nella cappella neoclassica appositamente costruita dall’architetto Mengaroni.

Proseguendo per lo stesso lato, in prossimità dell’altare, si trova il quadro della Madonna del Rosario, dono del cardinale Girolamo Rusticucci; vi sono raffigurati Pio V in atto di ringraziare la Vergine per la vittoria di Lepanto, San Domenico, il cardinale e la sua famiglia. L’opera, per la bellezza cromatica ed il taglio dei personaggi, è attribuita alla bottega del Barocci. Di fronte c’è una tela, opera di Bartolomeo Morganti (1526), raffigurante la Madonna in trono con San Giovanni Battista e San Bernardino, recentemente restaurata. L’artista si rifà alla Madonna del Baldacchino di Raffello.

Sopra l’altare, in posizione centrale, si trova la Madonna della Misericordia, attribuita al Cantarini, del 1600. In prossimità dell’uscita c’è infine una Madonna in trono con a fianco San Sebastiano e San Rocco, proveniente dalla vecchia chiesa di Ripalta. Un accenno particolare merita anche l’organo, opera di Giovanni Pizzenardi (1779), restaurato nel 1984. Si tratta di un’opera di scuola veneta, a trasmissione meccanica, di eccezionale sonorità e di vibrante modularità timbrica. Da ricorda infine che nella sagrestia è conservata la lapide in caratteri gotici che ricorda la consacrazione dell’antica chiesa, avvenuta il 5 luglio 1400.

Di notevole importanza sono anche gli arredi liturgici, in particolare l’altare e l’ambone, realizzati negli anni Novanta del secolo scorso dal frate scultore Stefano Pigini e dal suo allievo Giovanni Galiardi, a comporre un insieme di grande organicità filosofica e formale.

FONTI
– P. Bellini, Cartoceto del contado di Fano,
ristampa riveduta e corretta, 1997, Roma
– G. Volpe, Cartoceto,
prima stampa, 2008, Comune di Cartoceto