Camillo Marcolini

Il Conte Camillo Marcolini (Roma, 7 marzo 1830 – Fano, 20 agosto 1889) è stato un politico italiano nonché un illustre protagonista della storia di Cartoceto.

Conte Camillo MarcoliniCamillo Marcolini nacque il 7 marzo 1830 a Roma, da Francesco di Sales ed Emma Lüttichau. Nel 1848 conclude gli studi di legge a Roma e nel 1850 finisce il praticantato legale presso lo studio dell’avvocato Roberto Bevilacqua. Diventa uditore dell’Università Romana su autorizzazione della Sacra Congregazione degli Studi.

Patrizi fanesi, attorno al 1850 i Marcolini si trasferiscono dalla villa di San Martino (il Balì) a Cartoceto. Qui, il 5 ottobre 1854, all’età di ventiquattro anni, Camillo Marcolini diventa prima Consigliere, poi, nel 1855, Priore Comunale (carica che manterrà fino al 1959), esordendo così nella vita pubblica. Scrivendo nel 1855, il Marcolini definisce Cartoceto “mia novella patria“.

Come Priore di Cartoceto, Marcolini vivacizzò la vita culturale ed economica del piccolo centro collinare, ottenendo dal Governatore di Fano l’autorizzazione alla costituzione di una banda musicale nel 1857, promuovendo le rappresentazioni nel locale Teatro del Trionfo e rivitalizzando fiere e mercati in seguito alla decisione di ripristinare le antiche fiere del 3 maggio e del 26 luglio, decisione ratificata dall’autorità delegatizia l’11 dicembre 1858; molto si adoperò poi per arginare il deplorabile ordine pubblico, turbato soprattutto da numerosi furti campestri, ma poco poté avvalersi della gendarmeria di Saltara, esigua di numero e di dubbia affidabilità.

Nel 1856 compie un viaggio nell’Italia centro-settentrionale accompagnato dal canonico ed amico Eugenio Guidi. Nel giugno 1859 è membro della Giunta Provvisoria di Governo ma – in quanto fautore di idee risorgimentali – è poi costretto a riparare fuori dallo Stato Pontificio. Si distingue tra le file degli esuli umbro-marchigiani, firmando petizioni in favore dell’annessione delle Marche allo stato sabaudo. Il 12 ottobre 1860, dopo l’occupazione di Fano da parte delle truppe piemontesi, si insedia nella Giunta Provvisoria di Governo; il 14 ottobre viene nominato Consigliere della Provincia di Pesaro e Urbino e il 23 diventa pro-commissario della stessa.

Nel 1861 assume la carica di Presidente del Consiglio Provinciale. In questo stesso anno contrae matrimonio con Fortunata Montanari, dalla quale avrà quattro figli: Napoleone, Giangastone, Francesco e Ranieri Napoleone). Il 19 gennaio 1862 viene nominato Cavaliere dell’Ordine sabaudo dei SS. Maurizio e Lazzaro da Re Vittorio Emanuele II. Il 26 ottobre dello stesso anno viene eletto deputato di Fano per la VIII Legislatura, raccogliendo 173 voti su 173 votanti (iscritti 467). Si dimetterà dal mandato parlamentare il 30 maggio 1864, per ragioni personali. Il 25 novembre 1865 diventa Assessore del Comune di Fano e un anno dopo riceve la nomina di Giudice Conciliatore a Cartoceto.

Grande erudito e storico apprezzato, nel 1868 il Marcolini pubblica – presso la Tipografia Nobili di Pesaro – il volume “Notizie storiche della Provincia di Pesaro e Urbino“, opera che uscirà in seconda edizione, riveduta, ampliata ed illustrata, nel 1883. Sempre nel 1868 riceve due importanti nomine: quella di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia (30 giugno) da Vittorio Emanuele II e quella di Cavaliere Ufficiale Maggiore della Repubblica di San Marino (17 agosto).

Nel 1871 un tentativo di nominare il Marcolini senatore, operato dal deputato di Fano B. Serafini in accordo con gli altri rappresentanti alla Camera del Pesarese e con lo stesso Terenzio Mamiani della Rovere, non va in porto a causa dell’opposizione degli ambienti governativi. L’8 giugno 1879 è tra i fondatori e diventa presidente della Società Costituzionale, sorta a Fano per radunare le forze liberal-moderate della zona. Tuttavia, la sua proposta di aprire il partito dei moderati ai clericali e di coinvolgere questi ultimi nel governo della città genera una lacerante crisi nell’ambiente liberale.

Nel 1880 le consultazioni comunali supplettive di febbraio, indette in seguito alle dimissioni di undici consiglieri della precedente Giunta Bracci, vengono vinte dall’Unione Elettorale Amministrativa, un composito raggruppamento politico-amministrativo (liberali, dissidenti, progressisti, clericali, incluse alcune frange radicali) che viene sostenuto dal Marcolini. Tuttavia la nuova giunta terrà le redini della città adriatica solo fino all’autunno del 1881, segnando di fatto l’esautoramento del Marcolini dalla vita politica nazionale. A Cartoceto torna per ricoprire altre due volte la carica di sindaco, negli anni 1861-64 e 1882-89.

Muore a Fano il 20 agosto 1889, a soli due anni dalla scomparsa della moglie Fortunata (1867).